2 - Semplici equazioni ...

Roberto Signori

2 - Semplici equazioni

June, 25            Dallas,Texas.  16:45

- Prego signori entrate, accomodatevi - disse cordialmente il dott. Feldman mentre mostrava agli invitati i loro posti.

- Nessuno di voi immagina il vero motivo di questa convocazione, anche se potete facilmente capire l'argomento che tratteremo.

Come sapete tra 72 ore esatte inizierà l'Esperimento; mancano solamente gli ultimi preliminari, e un nuovo capitolo nella storia dell’Umanità sarà scritto.

Signori, voi siete i più importanti tra gli scienziati che hanno partecipato al progetto Downell, avete lavorato insieme per diciotto mesi per ottenere quello che tutti riconoscono come il più grande traguardo raggiunto dall' uomo fin dalla notte dei tempi.

Tra tre giorni, per la prima volta nella storia, una massa verrà trasportata nel tempo, subirà una proiezione temporale di due giorni nel futuro.

Insieme abbiamo affrontato e superato difficoltà di ogni genere, siamo partiti da semplici equazioni e le abbiamo trasformate in realtà fisiche.

Perdonate il mio preambolo retorico, ma quello che ho detto mi permette di raggiungere con più chiarezza il nocciolo del dilemma, perché signori vi è un dilemma di fondo di cui voglio discutere con voi.

Sono quattro giorni che continuo a pormi una domanda, una banale questione la cui soluzione mi è oscura.

Voi tutti sapete - lo avete appreso dai libri di scuola - che l'umanità si è sviluppata per stadi, un cammino in salita che inizia migliaia di anni fa e che arriva fino ad oggi.

Ci sono voluti dai tremila ai seimila anni perché l'uomo imparasse a camminare in modo più o meno eretto; altri diecimila per inventare un abbozzo di linguaggio articolato, altri seimila, per scoprire il fuoco.

E così, risalendo la storia, scopriamo le prime forme di civiltà, gli insediamenti urbani, gli eserciti, le guerre, fino ad arrivare al giorno d’oggi; e possiamo certo dire di avere un bagaglio culturale di migliaia di anni.

Cosa c'è di strano? Nulla, assolutamente nulla, e proprio qui sta il problema.

Signori, al di là del fatto che l'Esperimento abbia successo o meno, non vi siete mai chiesti perché dal futuro non è mai giunto nessuno?

Attenzione, non mi riferisco alle vostre esperienze personali, voglio estendere il discorso per tutte le migliaia di anni di vita dell'uomo, per tutto quel periodo di tempo che l'uomo ha già vissuto e di cui abbiamo scritti, documenti, testi.

In tutta la storia dall'umanità non si fa mai cenno a qualcuno o qualcosa che sia anche lontanamente provenuto dal futuro.

Naturalmente anche per il futuro vale un discorso analogo: per futuro si intende ogni istante a partire da adesso fino alla fine dell'Umanità: anni, decenni o millenni che siano, l'intero futuro che attende l'uomo.

Può sembrarvi un argomento di scarso interesse, ma vi prego comunque di riflettere per cercare di trovare una valida risposta alla mia domanda; una risposta, se possibile, che sia in grado di confutare l'unica risposta che io sia stato in grado di trovare e che, per quanto improbabile e fantasiosa, non riesco in alcun modo a screditare.

Perché vedete, signori, io una risposta l’ho trovata.

Si, signor Fisher, la teoria flussotemporale sostiene che è enormemente più difficile procedere in senso inverso alla corrente temporale piuttosto che seguirne la scia.

Ciononostante non è impossibile: è solo più dispendioso energeticamente, e aumenta con il quadrato della massa trasferita lungo le coordinate temporali.

E' pura accademia il fatto che per inviare un corpo nel tempo è necessaria prima una scissione delle sue molecole in tachioni, per permetterne il movimento attraverso il quantum temporale, e poi una fusione degli stessi una volta fuori, ricostituendo la forma primitiva della materia.

Come lei mi ricorda dottor Fisher, il quantum non è del tutto isolato dal flusso temporale in cui siamo immersi, ma rimane invischiato in esso come un metallo in un fluido; e perciò tende naturalmente a seguire il verso della freccia temporale: da passato a futuro.

Risulta quindi più "difficile" ripercorrere controcorrente il quantum rispetto al lasciarsi trasportare dallo stesso e quindi più difficile andare verso il passato piuttosto che verso il futuro.

Anche se oggi non è praticamente possibile accedere alle enormi quantità di energia necessarie per inviare grandi masse indietro nel tempo lo sarà certamente in un futuro relativamente prossimo.

Ma noi non abbiamo nessun esempio di masse trasportate nel tempo, neppure di quelle piccole masse per le quali l'energia di fissione e di fusione sono relativamente modeste.

Pertanto non posso accettare la sua obiezione, dottor Fisher.

Nondimeno, noto con piacere che nessuno di voi prende in considerazione l'ipotesi che il viaggio temporale sia pura fantasia, perché voi tutti avete lavorato ad un progetto che lo rende possibile praticamente, o meglio che lo renderà possibile tra circa 71 ore.

Non posso concordare neppure con lei, dottor Allen, quando suggerisce che l'uomo, per evitare di innescare eventuali loopbacks temporali, possa aver compiuto dei sopralluoghi nel passato senza lasciare neppure una traccia del suo passaggio.

La sua ipotesi mi sembra insostenibile non tanto per motivi scientifici, quanto per ragioni squisitamente psicologiche.

Le è mai capitato che qualcuno le abbia confidato un segreto?

Certamente, a tutti è successo; e non ha mai notato come la tentazione di rivelarlo sia tanto più forte quanto maggiore è la segretezza di ciò che le hanno rivelato?

Sicuramente; perché è insito nello spirito umano il bisogno compulsivo di comunicare, la necessità di rendere le persone che ci circondano partecipi delle nostre avventure e di ciò che noi stessi siamo; e tutti – pur se in misura diversa - siamo soggetti a questa esigenza umana.

Per questo motivo mi riesce difficile, anzi impossibile, credere che nessuno degli ipotetici viaggiatori del tempo abbia lasciato la benché minima traccia della sua presenza nel passato, abbia ceduto alla tentazione di far conoscere il suo passaggio. Non mi pare umano, oserei dire.

Vi vedo pensierosi, cari colleghi, o forse disorientati. Lasciate perciò che vi proponga quella che a me – scartate tutte le altre - sembra l’unica possibile soluzione al dilemma che vi ho prospettato, sperando che voi siate in grado di confutarla: il motivo per cui nessuna massa ci è mai pervenuta dal futuro sta nel fatto che l'Umanità si estinguerà prima che il viaggio nel tempo sia possibile -

 

 

L'enorme edificio di sei piani troneggiava accanto alla sede della Downell Incorporated; un grande sforzo a livello fisico ed economico era stato fatto per arrivare fin lì, ma ora era giunto il momento.

Vi erano stati parecchi problemi da affrontare, primo tra tutti l'enorme quantitativo di energia richiesto per fissare prima e fondere poi i 1012 chilogrammi del modulo che avrebbe affrontato il viaggio.

In realtà il modulo non avrebbe compiuto un metro, si sarebbe mosso solo un gruppo di tachioni che non aveva più nessuna sembianza del modulo nel quantum temporale.

La Downell Incorporated aveva comunque superato l'ostacolo costruendo una centrale a fusione capace di sopperire al doppio del fabbisogno energetico richiesto durante la fissione.

Si era avvalsa dai migliori talenti a livello mondiale, e vi era riuscita.

Il secondo problema era rappresentato dall'inerzia; analogamente al muoversi nello spazio lo sforzo energetico richiesto per avviare il movimento dei tachioni nel quantum temporale era tre volte maggiore a quello necessario per mantenerli in moto.

Ma anche a questo la Downell Incorporated aveva pensato; l'edificio di sei piani racchiudeva infatti un enorme complesso di condensatori che avrebbero fornito l'energia richiesta nell'istante iniziale.

La centrale stava rifornendo di energia i condensatori da tre mesi, ed erano arrivati al 97,85% della carica totale: quanto bastava per avviare il processo.

La massa di quarantadue chilogrammi di iridio (altamente stabile e poco reattivo) era già stata alloggiata nel modulo, pronta per il viaggio.

Vi era ancora qualche punto oscuro nel progetto: il principio di indeterminazione impediva il calcolo esatto di tutte la variabili, ma comunque le probabilità a favore erano l' 87%.

Tommy Downell fremeva di impazienza seduto nella comoda poltrona del suo ufficio al quarto piano della sede centrale.

 

 

- Vi prego signori, un attimo di silenzio! -

Feldman non si era aspettato una reazione così impulsiva; più che preoccupati sembravano scettici, quasi divertiti.

- Posso comprendere il vostro sbigottimento, ma vi prego abbiate un attimo di pazienza e vi spiegherò.

Sono giorni come vi ho già detto che rifletto su questo punto, e quindi vorrei porvi le mie conclusioni.

Vi sono misteri nell' universo conosciuto che trascendono le nostre discipline di indagine.

Il viaggio nel tempo era uno di questi fino a pochi anni fa, l'entropia lo è a tutt'oggi.

Mi spiegherò meglio:

lo stato naturale delle cose si evolve con un costante aumento dello stato di entropia, ovvero la materia con il passare del tempo è soggetta ad una mutazione, irreversibile, che porta infine alla disgregazione della materia stessa.

Questo fenomeno è a tutti noto con il nome di invecchiamento, e coinvolge tutta la materia in genere sia viva che morta; anzi la morte stessa ne è un effetto.

L'invecchiamento è direttamente legato allo scorrere del tempo, per cui potremmo dire che il tempo determina la rapidità con cui aumenta l'entropia.

Una volta fuori dal flusso temporale, nel quantum, non vi è più nulla che regola l'invecchiamento proprio perché non esiste il tempo, e questo procede senza limitazione fino alla totale disintegrazione con conseguente liberazione di energia incontrollata nel quantum....

Ma questa è solo un ipotesi abbastanza inverosimile del resto, anche se comincio a cogliere sui vostri volti un po' di preoccupazione. Signori tra circa settanta ore ne avremo la conferma. Supponiamo però per un istante che io abbia modificato in parte il programma del computer centrale.

Supponiamo che io abbia invertito il segno di un equazione con il risultato di ottenere un spostamento nel passato anziché nel futuro.

Ipotizziamo che abbia ricalcolato la massima massa inviabile due giorni indietro nel tempo con l'energia disponibile oggi nei condensatori della Downell Incorporated, e che l'abbia sostituita al blocco di iridio.

Il risultato?

Semplice noi avremmo una conferma delle nostre ipotesi due giorni prima ,e quindi sapremmo oggi stesso magari che tra due giorni una esplosione ci spazzerà via dal creato.

Dottor Morgan vedo che incomincia a capire; ebbene signori: in questi giorni io ho fatto esattamente questo.

Il computer è stato riprogrammato; tra quarantotto ore e dodici minuti un massa di settantacinque grammi di puro iridio verrà inviata nel passato, due giorni nel passato.

Anche le coordinate non sono rimaste uguali; il blocco dovrebbe comporsi in un altro luogo, non molto lontano da quello in cui è avvenuta la fissione; le coordinate sono &123.754-23, H23.654-01: esattamente quelle del centro del tavolo su cui siamo raccolti.

Tra otto minuti ne avremo la conferma. -

Scene di isteria e sbigottimento accompagnarono i minuti precedenti il fatto.

Allen paonazzo in viso stava cercando di farfugliare qualcosa, senza però riuscirci.

Fisher scoppiò in una risata isterica.

Tre, ... due, ... un minuto.

A quaranta secondi il dottor Fisher svenne; cadde con un tonfo sordo sulla moquette che ricopriva lo studio; il dottor Morgan non osava distogliere lo sguardo dal centro della tavola. Feldman li osservava assorto.

Venti secondi.

Allen era l'unico che cercasse di fare qualcosa, senza sapere esattamente cosa.

Feldman proseguì: - Non è detto che quanto ho ipotizzato debba necessariamente accadere, voi tutti eravate così sicuri poco fa. Del resto tra meno di venti secondi ... -.

Morgan cominciò a snocciolare una serie di improperi e di minacce, mista con promesse di denunce, ma si azzittì quando la lancetta dell' orologio arrivò a meno cinque.

Tre

Due

Uno

Non è ben precisato se fu in questo momento che il dottor Morgan uscì completamente di senno, prese il tagliacarte e si avventò sul dottor Feldman; ma comunque fu esattamente quello che accadde.

Zero...

 

 

June 28,            Dallas Texas   14:45

 

Prima una luce azzurrognola, indistinta, di forma quasi circolare, poi la sensazione di calore proveniente dall'alto.

Queste furono le prime sensazioni di Allan F. Junior quando si svegliò.

Di quello che lo circondava non era in grado di riconoscere nulla, tutto era così strano, cosi luminoso.

Quando le pupille cominciarono ad abituarsi alla luce, riuscì a scorgere due sagome umane, una delle quali aveva un aria vagamente familiare.

- Non si muova dottor Allen, cerchi di rilassarsi -

- Dove sono, cosa e successo? - incalzò. Adesso riusciva a riconoscere la moglie accanto ad un uomo sulla quarantina in camice. Non era a casa, sembrava quasi la camera di un ospedale, sì ne era sicuro, era in un ospedale.

- E' stato ricoverato dopo un leggero collasso. Ma non si preoccupi, non è nulla di grave. -

Con la forza di un uragano i ricordi gli carambolarono nella mente; il dottor Feldman, i colleghi, il tavolo, L'iridio...

- Cosa è successo? - Pronunciò quella frase senza esitazione come era sua abitudine fare.

In quel momento entrò Tommy Downell in persona, il titolare della Downell Incorporated.

Fu lui a rispondere. - Lieto che si sia ripreso, dottore, sono due giorni che riposa.

Certamente sarà ansioso di sapere cosa è accaduto; sarebbe meglio che glielo dicessi quando si sarà totalmente rimesso, ma dalla sua espressione capisco che non può aspettare.

Vede, alla Downell eravamo preoccupati per come stavano andando le cose.

Non ci preoccupava più di tanto l'Esperimento, era il futuro a spaventarci, il viaggio nel tempo di esseri umani.

Se da una parte, quella fisica, eravamo sicuri di come sarebbero andate le cose; dal punto di vista psicologico non eravamo preparati: quali meccanismi avrebbe mosso, quali ripercussioni avrebbe avuto sulla psiche un tale stress ?

Nessuno poteva dirlo, nessuno avrebbe potuto saperlo.

Fu allora che ci venne l'idea di rivolgersi alle persone che meglio conoscevano il modulo, perché come lei sa quello che si conosce non si teme. Voi tre, lei dottor Allen, il dottor Fisher e il dottor Morgan, eravate i più quotati, se mi scusa il termine, per svolgere una simile impresa. Naturalmente non potevamo mandarvi a spasso per il tempo, e neppure chiedervi che impressioni avreste provato se lo aveste fatto; così dovevamo trovare un modo per riunirvi e farvi "vivere" quella esperienza a vostra insaputa.

Qui ci è venuto incontro il dottor Feldman; assieme abbiamo stabilito la riunione e abbiamo redatto un copione di come si sarebbe svolta la discussione.

Nel frattempo, nella sala dell'incontro sarebbe stato immesso in minima quantità un gas stupefacente, che vi avrebbe reso meno sospettosi e più ricettivi al discorso di Feldman.

Purtroppo qualcosa non ha funzionato: per un errore la concentrazione di gas ha raggiunto livelli proibitivi, e la discussione ha preso una piega diversa. In poche parole Feldman ci è scappato di mano e vi ha trascinato tutti nella sua paranoica dissertazione col risultato di sottoporvi ad un elevato stress mentale -.

 

-Allora non è vero niente, i dati nel computer non sono stati modificati, non è avvenuto nessun viaggio nel passato -.

- Esattamente, tutto è rimasto come era prima, è avvenuto solo nella sua mente.

- E i sig. Morgan e Fisher ? -

- Come le stavo dicendo, siete stati sottoposti ad un elevato stress mentale.

Il dottor Fisher era l'elemento meno stabile emotivamente e non ha retto: è svenuto ed ora è in cura presso il reparto di neurologia di questa clinica, e dubito che potrà riprendersi.
Si è chiuso in un silenzio impenetrabile, reputa che se parlasse noi lo prenderemmo per pazzo e quindi non risponde a nessuna domanda. Attualmente è internato assieme al suo collega il dottor Morgan.

Lei ha idea di come in determinate circostanze una persona essenzialmente mite possa diventare estremamente violenta?

Morgan ha reagito a quella situazione sfoderando tutta l'aggressività repressa che nella normalità riesce a controllare e ha accoltellato il dottor Feldman col tagliacarte.

E' in cura intensiva con Fisher; mentre lo portavano via continuava a ripetere "il centro del tavolo", "il centro del tavolo", quando è ritornato lo stava ancora facendo-

- E Feldman? -.

- Be, lui se l'è cavata con poco: quattro punti sotto il costato e prognosi di una settimana, ma si è già ripreso ed è stato dimesso, o meglio se ne è andato, voleva assistere all'Esperimento. Ora la devo salutare dottore, tra meno di due ore l'Esperimento avrà luogo, e io devo presiedere la cerimonia.
Arrivederci -.

A quelle parole, la moglie del dottor Allen, rimasta finora in disparte, racchiusa in un pensieroso silenzio, strinse le delicate dita da casalinga in un piccolo ma "sodo" pugno e colpì in faccia il sig Downell; perché in determinate circostanze una persona essenzialmente mite può diventare violenta.

Il risultato: Rottura del setto nasale e prognosi riservata.

 

 

June 28,            Dallas Texas   16:45

 

Circa un migliaio di persone erano raccolte attorno al palco, mancavano pochi minuti e l'esperimento sarebbe iniziato.

Sul palco un uomo solo; per qualche strana ragione i maggiori scienziati che avevano sviluppato il progetto erano assenti. Mancava anche il sig. Downell.

L'uomo iniziò:

- Signori, tra pochi minuti scriveremo un nuovo capitolo nella storia dell'umanità.

Permettetemi di ricordarvi, sebbene non sia necessario che tra poco per la prima volta nella storia una massa verrà trasportata nel tempo, subirà una proiezione di temporale di due giorni nel futuro. Abbiamo affrontato e superato difficoltà di ogni genere, siamo partiti da semplici equazioni ... 

indice dei racconti

aggiornato il 23/01/2010

home

scrivimi, se ti va